Thursday, March 10, 2011

What Does M.i.l.f Mean

Verses twilight of Charles Vallini

La recente ristampa delle poesie di Carlo Vallini in un libro intitolato: Un giorno e La rinunzia , a cura di Mirko Bevilacqua, San Marco dei Giustiniani, Genova 2010, mi dà l'occasione per parlare di questo particolarissimo poeta crepuscolare, autore di due esili volumi poetici, i cui titoli sono riassunti nel libro sopra citato, che furono pubblicati nel medesimo anno, ovvero nel 1907. Da allora all'anno della sua morte, Vallini tacque, pubblicando soltanto pochissimi versi in qualche sparuta rivista. Carlo Vallini, pur essendo milanese di nascita, appartiene a quello che fu definito "gruppo crepuscolare torinese" in quanto assiduo frequentatore, nell'università di Torino, Lessons given by the authoritative poet Arturo Graf, undisputed master of the first ever for many twentieth-century Italian poets. In Turin, during the period of study, Vallini met, among others, some poets who were later known as Guido Gozzano twilight, and Giulio Carlo Chiaves Gianelli. For the uninitiated, the crepuscular was characterized by a current poetic melancholy and resigned tone, among the greatest exponents, in addition to the poets already mentioned, one can cite Sergio Corazzini, Corrado Govoni, Marino Moretti, Fausto Maria Martini and Aldo Palazzeschi. Now, if you want to speak briefly of two slender books of poetry of Vallini, one can say with certainty that "resignation" is a book that much s'ispira alla lirica dannunziana, ma questo non toglie che vi siano alcuni pregevoli versi come questi: « Anima china su te stessa, ascolta: / l'albero della vita, forse, tutto / grave di doni verso te s'abbassa: / / e tu non gioirai anche una volta / del sapore fuggevole d'un frutto, / dell'ombra della nuvola che passa? ». Appartengono ad uno dei sei Sonetti della casa , composizioni che descrivono il ritorno del poeta nella vecchia dimora del nonno con le conseguenti meditazioni in cui si avverte una vaga tristezza, come spesso capita nei versi dei poeti crepuscolari. Qualche buon verso lo si ritrova anche in La donna del parco che a tratti presenta chiari riferimenti alla poesia decadente and the symbol ' The dream is sacred and here ripercote / softness of fabric between the pale / maybe too sudden and too strong / sound this flurry of notes. / / I want a slow ground, where predominant / the high note of tears, but with a power / I m'assorba and constraints. "
"Someday" is a poem that is completely different than "The resignation" in the second volume of verse Vallini decrease very fact tones prevail D'Annunzio and the mystical element, especially that of Buddhism, together with a deep and bitter irony ( The irony is not by chance that the title of one of the chapters of the poem.) This is certainly to be considered the best work of the poet twilight, which reaches its best moments when he manages to make us think and to meditate without ideals of any kind and very frank about the meaning of human existence. Here, in this regard, some lines that are part of the crowd :
... But behind that
steep summit
felt very distant species
feared, the human species
like me:
the kind of men who
nothing strange to live;
one that was favored by our mother Nature

with more rare privilege, but are asked to
rare
not to make a bad impression, because of the large
life
the only species che crede
ben fatto il coprirsi di panni;
la specie che avrà disinganni
finchè vorrà avere una fede,
la specie gravata dal cupo
retaggio d'un odio mai domo,
la specie maligna dell'uomo
che all'uomo sarà sempre lupo,
la specie infinita che figlia
in modo vertiginoso,
che figlia senza riposo
al pari d'una coniglia,
che germina, alligna, rampolla
ovunque possa trovare
un posto: e che forma quel mare
vivente detto la folla.
...
Alcune poesie di Carlo Vallini sono state incluse in prestigiose antologie sulla poesia italiana del Novecento, ne ricordo due: Poesia italiana del Novecento a cura di Edoardo Sanguineti, Einaudi, Torino 1969 e Antologia della poesia italiana, vol. III - Ottocento e Novecento a cura di Cesare Segre e di Carlo Ossola, Hoepli, Milano 1999. Prima dell'edizione citata all'inizio di questo post, l'intera opera poetica di Vallini era stata raccolta e pubblicata da Edoardo Sanguineti nel volume Un giorno e altre poesie , Einaudi, Torino 1967; qui si può leggere l'interessante prefazione dello stesso Sanguineti. Da segnalare anche il saggio sul poeta milanese scritto da Giuseppe Farinelli nel suo libro Vent'anni o poco più , Otto/Novecento, Milano 1998.

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